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Vincono Moscatiello e De Donato. Successo dei neo pro.I programmi della OPI 2000.di Giuliano Orlando MILANO. Prima di combattere, Paulie Malignaggi ha cantato l’inno di Mameli, attorniato dal suo team, rigorosamente di estrazione siciliana. A bordo ring il papà era felice per questa opportunità milanese. Quando c’è l’esaurito, significa che la locandina soddisfa gli appassionati. Il richiamo di Paulie Malignaggi (34-7), al Teatro Principe di Milano, ha funzionato a meraviglia, richiamando il pubblico atteso. La OPI 2000 ha così dato il via all’operazione che punta all’europeo tra Gianluca Branco (49-3-1), 45 anni, campione in carica e lo sfidante volontario, l’italo americano Malignaggi di cui abbiamo parlato diffusamente nei servizi di presentazione. C’era molta attesa e il giovanotto di 34 anni, sia pure a sprazzi, ha fatto vedere che il talento non gli manca, ottenendo il consenso degli spettatori che sono usciti soddisfatti per lo spettacolo. L’avversario ungherese Laszlo Fazekas (27-22-1) 25 anni, stakanovista del ring, avendo disputato in quattro stagioni ben 51 incontri, ha fatto in pieno il suo dovere. Il sinistro lungo di Paul Malignaggi scagliato contro Laszlo Fazekas / Foto di Amanda Deni Nel 2014 a Ostia ha incontrato Alex Caccia (14-1) attuale campione italiano welter, impegnandolo niente male, tanto che al verdetto non tutti si trovarono d’accordo. Il magiaro ha affrontato Malignaggi senza alcun timore reverenziale, anche se all’atteggiamento mentale non corrispondeva lo stesso spessore tecnico. Un match di contenimento, cercando di prevenire gli attacchi di Paulie, maestro del diretto sinistro, arma micidiale se portato con velocità e precisione. Fazekas ha cercato di contrarlo col destro, portato a zampata, quindi strisciato e pericoloso. Infatti al secondo round, procurava una ferita all’occhio sinistro del rivale, piuttosto seccato dell’inconveniente. L’incontro è arrivato all’ottavo round previsto, largamente vinto da un Malignaggi al 40% della condizione ideale, ma ugualmente piacevole e comunque comandando sempre le operazioni. Prova superata brillantemente, se consideriamo che il pugile di origine siciliana, si è presentato con un mese scarso di allenamento e dopo aver smaltito una sconfitta netta contro Danny Garcia (31), che nel recente passato è stato campione del mondo superleggeri e a tempi brevi intende concedersi il bis tra i welter. Applausi anche per il welter Antonio Moscatiello e il superleggero Renato De Donato, entrambi alla caccia dei titoli nazionali. I due avversari sempre ungheresi sono crollati senza appello. Il welter Gerebcz (7-14-2) al terzo round, dopo un paio di kd, il più leggero Tallosi, ha retto quasi quattro round, pagando lo scotto di tre conteggi, il quarto decisivo sul montante sinistro al fegato di un De Donato, in fase di ricostruzione, ma sicuramente sulla buona strada. La serata è stata aperta da quattro confronti con i neo pro, la faccia nuova della Lega Pro, impegnata in un lavoro molto prezioso per il futuro di questo settore, che paga il silenzio di troppe stagioni senza passaggi tra i prize-fighter. Solo gli addetti ai lavori conoscono questi ragazzi che vanno dai 20 ai 35 anni, coinvolti in un’avventura che apre almeno alla speranza di salire ai vertici. Nessuno degli otto pugili è un fenomeno, ma tutti hanno dato il massimo delle loro possibilità e questo il pubblico lo ha capito e ha applaudito lo sforzo. Nei superpiuma ottima impressione di Grandelli, 21 anni allenato dal padre, vincitore del non disprezzabile Sponziello, brindisino di 27 primavere, con più esperienza ma incapace di trovare le contromisure alle serie del rivale, che schivava e rientrava. I due gemelli di Pavia, Davide e Lorenzo Calì, allievi di Belcastro alla “Bulli e Pupe”, hanno raccolto la vittoria con Davide contro il coraggioso ma modesto Redrezza e il pari di fronte al mai domo Buratto, indomito guerriero. I giudici hanno visto il pari tra Cimichella e Hagi, autori di un buon match, gradito dal pubblico. Personalmente avevo visto la vittoria per il primo. Una rivincita chiarirebbe i dubbi. Giuliano Orlando |
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