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Huck supera un sorprendente LarghettiIl tedesco mantiene la cintura WBO cruiser ed eguaglia il record dell’inglese Nelsondi Alfredo Bruno Halle, Germania, 30 agosto 2014 - Gli occhi alzati al cielo dal vecchio manager di Marco Huck dopo la conclusione del match sono tutto un programma. Larghetti ha perso ai punti grazie alle ultime tre riprese, nelle quali aveva cominciato ad accusare stanchezza e il logoramento per contrastare la tensione ed un avversario, al di là dei suoi meriti, molto forte fisicamente che lo ha aggredito per buona parte del match usando spesso anche i gomiti, cosa che l’arbitro Reiss ha lasciato correre senza mai intervenire, mentre un richiamo ci avrebbe dovuto stare. L’ultima ripresa è stata addirittura da “giallo”: Huck che ormai aveva la situazione in pugno intensificava i suoi assalti, Larghett a pochi secondi dal termine veniva scaraventato alle corde ed era tempestato da una serie micidiale dalla corta distanza, cadeva, sia pure, lentamente al tappeto nel più classico dei ko. Ma prima che l’arbitro potesse iniziare il conteggio suonava il gong e si doveva quindi attendere il responso dei cartellini, che però non ammetteva repliche: due erano in fotocopia di 116-112 e uno di 118 a 110. Marco Huck ha conservato il titolo WBO dei cruiser per la 13ma volta eguagliando il record di Johnny Nelson, presente alla serata e secondo rumors intenzionato a salire sul ring e sfidare il serbo-tedesco. Speriamo di no…visto che l’inglese ha compiuto i 47 anni ed è fuori dal 2005. Larghetti è stata la rivelazione della serata, e questo dimostra che quando i nostri sono chiamati all’estero per le grandi sfide sanno vendere cara la pelle. All’angolo dell’italiano c’era Mario Massai, senz’altro l’artefice dei progressi del pugile marchigiano da quando si allena a Civitavecchia, mentre all’angolo di Huck nella sua funzione di cutmen c’era Giulio Spagnoli. Dopo due riprese in cui il campione cerca di intimidire lo sfidante partendo da lontano con il sinistro e cercando di completare l’opera con il destro dall’alto in basso, per fortuna quasi sempre a vuoto per i riflessi dell’avversario. Nel terzo round Larghetti esce dal guscio della prudenza e piazza dalla media distanza un destro visibilmente sentito da Huck che cerca di replicare con rabbia “cieca”. E’ un campanello d’allarme anche per il pubblico che non sarà la classica serata scontata. Huck indubbiamente è superiore dalla lunga distanza con un sinistro interminabile, ma appena la distanza s’accorcia scatta il destro di un Larghetti che ha gettato alle ortiche ogni timore reverenziale. Huck è chiamato ad un esame ben più impegnativo del previsto e dall’angolo cercano di scuoterlo. Quando Larghetti attacca il campione è preoccupato e spesso non può evitare un destro che lo fa soffrire. Nel settimo round l’italiano prende decisamente l’iniziativa anche se da uno scambio esce con uno zigomo spaccato per “gomitata”. All’angolo si domanda a Huck cosa stia succedendo e lo si consiglia di tenere di più l’iniziativa usando però la lunga distanza. Il nono round inizia con un pesante destro di Larghetti che poi si ripete con il gancio sinistro. Non è un momento facile per Huck, che capisce nel 10mo round di dover accelerare i tempi. Il round è equilibrato con capovolgimenti di fronte anche se sul finire Huck lo chiude alle corde e lo colpisce con rabbia. Nell’11mo Larghetti non riesce ad evitare il sinistro del campione, comincia a dare segni di stanchezza, ha le gambe rigide. Un montante destro e un gancio sinistro di Huck arrivano a segno con precisione. Huck prova la serie decisiva, ma Larghetti non si lascia travolgere. L’italiano nell’ultimo round gira al largo cercando di evitare la lotta, ma non ci riesce perché Huck lo bracca e proprio allo scadere lo mette giù avvalorando una vittoria più difficile del previsto. Non era una serata fortunata per i pugili italiani. Giuseppe Brischetto abbandonava all’ottavo round di fronter all’imbattuto Enrico Koelling che ha così mantenuto il titolo Intercontinentale WBA dei mediomassimi. Alfredo Bruno |
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