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La cintura EBU dei mosca rimane vacanteTortolì, Ogliena, 26 ottobre 2013 – L’italiano Andrea Sarritzu ancora una volta non è riuscito a centrare l’obiettivo del terzo titolo europeo dei pesi mosca. Al termine delle 12 riprese combattute con Valery Yanchy, guardia destra bielorusso residente in Spagna, il risultato di parità ha lasciato la corona continentale ancora vacante. L’annunciatore ha introdotto i cartellini dei giudici dicendo che un giudice ha preferito Sarritzu con 117-112, un altro ha optato per Yanchy con 117-114, il terzo ha sancito l’equilibrio delle parti con 114-114. Il confronto inizia in sordina con i due pugili intenti alla fase di studio. Yanchy gira intorno all’italiano che occupa il centro del quadrato. Il bielorusso prova con il destro al volto poi prende confidenza e tenta l’attacco con l’uno-due al volto. Sarritzu, 35-6-4 (13), tiene il centro del ring anche nel secondo round ed impone la distanza all’avversario che prova ad attaccare. Yanchy, 36 anni, si muove sulle gambe, attacca rapidamente ed arretra. L’italiano avanza muovendosi sul tronco ma non scaglia colpi. Quando lo fa l’avversario lo manda abilmente a vuoto. Yanchy mantiene l’iniziativa nella terza ripresa. Sarritzu, 37 anni, si mostra più vigile nella fase difensiva. Avanza ed inizia a scagliare colpi significativi. L’italiano compie il primo passo nella quarta frazione: dal centro del quadrato avanza verso l’avversario che mantiene la guardia alta. I colpi dei due pugili sono più caricati e gli scontri tra i due sono più incisivi. Nel quinto tempo Yanchi, 20-3-2 (6), aziona il diretto destro e gancio sinistro. Evita alcune serie dell’italiano con abile lavoro sul tronco. Il sinistro del bielorusso si mostra insidioso per tempismo e precisione. Sarritzu gli risponde colpendo ai fianchi ed al capo. Yanchy predilige il volto dell’italiano che non usa in modo appropriato il movimento sul tronco e si espone più del dovuto. La sesta ripresa si apre con scambi a corta distanza. I colpi di entrambi sono isolati ma la loro fattura lascia il segno. Yanchy riprende a pedalare all’indietro, schiva e piazza pericolosi montanti. L’italiano moltiplica gli attacchi. In chiusura gli scambi al centro del ring accendono il confronto. Yanchy continua ad azionare il destro nel settimo round per frenare l’italiano che continua ad avanzare. Le azioni sono sempre più ravvicinate e ravvivano il confronto. Sarritzu è più vario: sotto e sopra per scalfire la resistenza dell’abile avversario. Yanchy mira sempre e solo al volto, bersaglio più facile da raggiungere per minore elasticità. Anche nell’ottavo round l’italiano punta ai fianchi ed al volto dell’avversario. Il bielorusso si copre di più e muove meno le braccia. Con il passare dei secondi il match sale di tono. Yanchy riscopre il ritmo più elevato adottato nelle frazioni precedenti. Il nono tempo inizia all’insegna delle fasi alterne. Scambi di colpi al centro del ring prendono posto a tatticismi. Il bielorusso si fa preferire con il sinistro preciso e potente. Y.inizia con decisione la decima ripresa. Martella l’italiano con continuità ed usa tutto il suo repertorio: sinistri e destri, diretti, ganci e montanti scagliati con determinazione. Il sardo resiste stoicamente e replica quando l’avversario si ferma per riprendere fiato. Testa a testa in avvio dell’undicesimo round. La lotta ravvicinata si esaurisce quando Yanchy guadagna la distanza e torna ad azionare il montante sinistro. Sarritzu tira fuori il suo orgoglio ed il grande cuore per tenere testa per scambiare con violenza. La dodicesima ed ultima ripresa mostra l’attitudine tattica del bielorusso a non voler rischiare. Arretra lungo le corde e di tanto in tanto scaglia colpi veloci di sbarramento. L’italiano continua ad avanzare, accorcia la distanza ed impone il combattimento. Il definitivo suono della campana coincide con gli ultimo scambi furiosi tra i due combattenti. La serata pugilistica trasmessa da Sportitalia 2 ha proposto il debutto nella categoria dei superleggeri di Luca Giacon dinanzi all’ungherese Mate Hornyak, costretto all’abbandono nell’intervallo tra la seconda e terza ripresa. Il round di avvio vede il filiforme ungherese prende l’iniziativa allungando le lunghe leve al volto di Giacon, prudente e controllore degli attacchi occupando il centro del ring. Poi l’italo-spagnolo trova la misura per incidere sulla tenuta dell’avversario con fiondate al tronco. Nella seconda ripresa Hornyak arretra e lancia il montante destro. Giacon continua ad occupare il centro del ring ma guadagna spazio. Inizia a colpire il magiaro con combinazioni a due mani. Un gancio sinistro al volto dell’ungherese fa intervenire l’arbitro Gavino Mannu con un conteggio in piedi. Giacon infittisce gli attacchi con altre serie a due mani. Un gancio destro al tronco ed un sinistro al volto sbattono sul tavolato Hornyak, 9-2-1 (3), che viene contato nuovamente. L’allampanato ungherese sembra non demordere e, anche se in condizione di inferiorità, scaglia colpi per frenare l’impeto di Giacon che perde il paradenti. Poi suona la campana e di lì a poco finisce il confronto. Così Giacon, 22-1-0-1 NC (20), ritorna alla vittoria dopo la disfatta contro Emiliano Marsili per il vacante titolo europeo dei pesi leggeri. Le telecamere hanno poi offerto la vittoria del romano Emanuele Della Rosa contro il lettone Semjons Moroseks, sulla distanza delle 6 riprese dirette dall’arbitro Francesco Randaccio. Il confronto è caratterizzato dalla foga combattiva messa in campo dall’italiano, sensibilmente più basso del suo avversario. Moroseks usa la tattica di rimessa, arretrando e scagliando colpi di fastidio. “Ruspa” Della Rosa, 33-1-0 (10), si affida al gancio sinistro al volto. Il suo avversario sa come assorbire i colpi e con il passare delle riprese prende fiducia nei propri mezzi. Infatti tira fuori un insidioso diretto sinistro di sbarramento che fa poi bella coppia con il destro tirato con le stesse intenzioni. Il mestiere, le tenute e qualche sferzata irregolare fanno il resto. Nella quinta ripresa Morosens viene richiamato ufficialmente per sommatoria di spinte. Nell’ultima frazione il lettone prende l’iniziativa ma l’italiano si riaffida al gancio sinistro per stemperare l’ardore l’intraprendenza. Primiano Michele Schiavone |
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