La Boxe al Cinema: il quinto film nel 1931
di Primiano Michele Schiavone Il tema del pugilato ha destato sempre grande fascino nel mondo della celluloide. Fin dai primordi, quando veniva definito muto, i cineasti hanno aperto gli studi alle storie intrecciate attorno alla noble art, una delle discipline sportive più amate al mondo, in ogni epoca. L’elencazione è tanto lunga quanto coinvolgente. L’irresistibile smania di raccogliere la lista, più o meno completa, di tutte le produzioni aventi la stessa materia ci ha guidato nella difficile ricerca. Siamo in grado, dunque, di presentare una collana inedita che raccoglie un nutrito numero di pellicole. Abbiamo catalogato oltre 50 film, con la non celata speranza di aver compreso tutti, senza esclusione alcuna. Sono rimasti fuori film memorabili come "Fronte del porto", per fare un esempio, nel quale si parla indirettamente di pugilato, come professione del passato di Terry Malloy, interpretato da Marlon Brando. Non sono parte della raccolta anche i film girati per la televisione. Ve li presentiamo seguendo l’ordine della loro realizzazione, dal primo all’ultimo, in successione di uscita nelle sale cinematografiche. CITY LIGHTS (1931 film)
City Lights, conosciuto in Italia con il titolo "Luci della città", è un romantico film muto del 1931, scritto, prodotto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. La storia segue le disavventure di un vagabondo, rappresentato da Chaplin, che s’innamora di una giovane fioraia cieca e sviluppa una turbolenta amicizia con un milionario alcolizzato. Il tema musicale utilizzato per la ragazza cieca, è la canzone spagnola "La Violetera" ("Chi comprerà le mie viole"). In una città americana cittadini e dignitari sono riuniti per l'inaugurazione di un nuovo monumento a "Pace e Prosperità". Dopo i discorsi di rito, il velo viene sollevato e, tra l’ilarità generale, si vede un vagabondo che dorme sulle ginocchia della dea Giustizia. Dopo diversi minuti di farsa, il vagabondo riesce a sfuggire all'ira dell'assemblea per girovagare nella città. Il vagabondo incontra la bella fioraia all'angolo di una strada e nel corso dell'acquisto di un fiore si accorge che è cieca; è subito colpito. La ragazza scambia il vagabondo per un uomo ricco quando la portiera di un'automobile con autista si chiude mentre si allontana. La stessa sera il vagabondo salva un milionario ubriaco dal suicidio e viene ospitato nella sua villa, dove lo salva nuovamente da un altro tentativo di suicidio. Il giorno seguente il vagabondo vede ancora la giovane fioraia cieca che si reca verso il suo angolo di strada. Il vagabondo la raggiunge con i soldi del milionario, le compra tutti i fiori e la accompagna a casa con l'auto del milionario. Dopo che il vagabondo se ne va, la fioraia racconta a sua nonna della conoscenza fatta con una ricca persona. Intanto il vagabondo torna alla residenza signorile, dove il milionario, tornato sobrio, non lo riconosce per l’uomo ospitato la notte precedente e lo butta fuori. Quella stessa sera il milionario è di nuovo ubriaco e, vedendo il vagabondo per strada, lo invita a casa per una festa sontuosa. Ma la mattina dopo la storia si ripete: il milionario è di nuovo sobrio e il vagabondo è messo ancora alla porta. Scoprendo che la ragazza non è al suo solito angolo di strada, il vagabondo va nel suo appartamento, dove sente un medico dire alla nonna che la ragazza è molto malata: "Ha la febbre e ha bisogno di cure". Determinato ad aiutarla, il vagabondo accetta un lavoro come netturbino. Durante la pausa pranzo, il vagabondo porta la spesa alla ragazza mentre sua nonna è fuori a vendere fiori. Per intrattenerla legge ad alta voce un giornale nel quale si racconta l’esperienza di un medico viennese che cura la cecità. "Meraviglioso, allora potrò vederti", dice la ragazza, mentre il vagabondo è colpito da ciò che potrebbe accadere se lei guadagnasse la vista e scoprisse che non è l'uomo ricco che immagina. Trova anche un avviso di sfratto che la nonna della ragazza ha nascosto. Mentre se ne va, promette alla ragazza che pagherà l'affitto. Il vagabondo torna al lavoro, ma è arrivato in ritardo una volta di troppo, motivo per cui viene licenziato. Un pugile lo convince a combattere in un incontro falso. Si andrà piano l'uno con l'altro e si divideranno il premio in denaro. Ma il pugile fugge quando scopre che sta per essere arrestato e viene sostituito da un combattente senza fronzoli che mette fuori combattimento il vagabondo, nonostante tutti i suoi sforzi creativi e agili per tenersi fuori portata dall’avversario. Il vagabondo incontra per la terza volta il milionario ubriaco e viene nuovamente invitato alla villa. Il vagabondo gli racconta la difficile situazione della ragazza e il milionario gli dà i soldi per la sua operazione. Nella villa piombano i ladri che mettono fuori combattimento il milionario e prendono il resto dei suoi soldi. La polizia trova il vagabondo con i soldi datigli dal milionario, che a causa della botta in testa non ricorda di averglieli dati. Il vagabondo elude la polizia abbastanza a lungo fino a portare i soldi alla ragazza, alla quale dice che si allontanerà per un po' di tempo. Poi il vagabondo viene arrestato e imprigionato. Mesi dopo il vagabondo viene rilasciato. Va al solito angolo di strada della ragazza, ma lei non c'è perché, ripristinata la vista, gestisce un trafficato negozio di fiori con sua nonna. Ma non ha dimenticato il suo misterioso benefattore, che immagina ricco e bello: quando un uomo elegante entra nella bottega si chiede per un attimo se "lui" sia tornato. Il vagabondo capita vicino al negozio, dove la ragazza sta sistemando dei fiori in vetrina. Si china per recuperare un fiore scartato nella grondaia. Dopo una breve scaramuccia con i suoi vecchi nemici, gli strilloni, si gira verso la vetrina del negozio attraverso la quale vede improvvisamente la ragazza, che lo ha osservato senza, ovviamente, sapere chi sia. Alla vista di lei si immobilizza per qualche secondo, poi si apre in un ampio sorriso. La ragazza è lusingata e ridacchia al suo impiegato: "Ho fatto una conquista!" Gli offre un fiore fresco, in sostituzione di quello schiacciato che ha preso dalla grondaia, e una moneta. Imbarazzato il vagabondo inizia a trascinarsi via, ma la ragazza si avvicina alla porta del negozio e gli offre di nuovo il fiore, che accetta timidamente. Lei gli prende la mano e nel palmo ci mette la moneta, poi si ferma bruscamente e il suo sorriso si trasforma in uno sguardo perplesso quando riconosce il tocco della sua mano. Fa scorrere le dita lungo il suo braccio, la sua spalla, i suoi risvolti, poi sussulta e chiede: "Tu?" Il vagabondo annuisce e chiede: "Puoi vedere adesso?" La ragazza risponde: "Sì, ora posso vedere" e le preme la mano sul cuore con un sorriso lacrimoso. Sollevato ed euforico, il vagabondo ricambia il sorriso.
Primiano Michele Schiavone |