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Alla prima difesa della cintura nazionaleIeri sera nel Palasport di Segrate si è avuta la conferma del campione italiano dei pesi superleggeri Renato De Donato, milanese di 26 anni, che ha respinto la sfida obbligatoria di Alfredo Di Feto, pugliese di 31 anni con casa a Langhirano in provincia di Parma. Al termine delle 10 riprese dirette dall’arbitro sardo Francesco Randaccio il verdetto per il lombardo è stato ampio con due 99-91 ed un 100-90. Mentre l’annunciatore dava lettura dei cartellini, l’allenatore dello sconfitto, il parmense Zennoni, ha invitato il suo allievo a lasciare il quadrato prima della proclamazione ufficiale del risultato. La contestazione sarà derivata dall’equanime punteggio formato dai tre giudici, il lombardo Giovanni Fiorentino, l’emiliano Alessandro Roda ed il toscano Dario Bibbiani. I due pugili si erano affrontati una prima volta sul ring di Reggio Emiliano nel marzo dello scorso anno ed il lombardo, dopo tre confronti a torso nudo, è stato preferito con decisione in sei riprese. Di Feto e De Donato ritratti nel primo confronto Questa volta, con 4 riprese in più, il risultato è stato identico. La migliore tecnica schermistica del milanese è fuori discussione dinanzi alla statica azione del pugliese. De Donato, kg 63.400, è un mancino che usa molto la velocità di braccia per offendere e l’agilità di gambe per sottrarsi agli attacchi dell’avversario. A queste due doti aggiunge un adeguato movimento sul tronco che spegne le azioni subite. Questa caratteristica risalta in fase difensiva quando è costretto alle corde. Il difetto evidente del campione è la guardia troppo bassa che lo espone ai colpi scagliati a centro ring. Samuele Esposito ha sfruttato questa negligenza quando gli ha inferto la prima sconfitta lo scorso novembre. Anche con Di Feto il milanese è incappato in diverse occasioni nel sinistro d’attacco, prima di mostrare la sua abilità difensiva verso le corde. Il match è apparso un monologo del campione che ha fatto sfoggio di un buon montante destro, capace di stamparsi sul mento dell’avversario con tempistica perfetta. Di Feto, kg 63.300, ha mostrato tanto cuore, coraggio e tenacia. Buon per lui che i pugni scagliati dal milanese sono innocui come piumini. Infatti De Donato non ha mai ottenuto un risultato prima del limite. I pochi verdetti anzitempo li ha avuti da dilettante per ferita dell’avversario. Lo sfidante, sensibilmente più basso del campione, ha cercato di accorciare la distanza ed ha scagliato molte combinazioni al tronco. Nelle fasi di clinch ha portato ganci al capo ma non ha evitato gli attacchi del campione. Gli difetta la mobilità sul tronco che gli permetterebbe di evitare molti colpi al viso. Di Feto è apparso scottante nella sesta ed ottava ripresa, quando le sue azioni di attacco hanno trovato facili percorsi nella difesa approssimativa del lombardo. Annotate queste due parentesi, il concreto governo del match lo si deve riconoscere all’allievo di Nello Iovino. De Donato ha scritto sul suo record la vittoria numero 10 contro 1 sconfitta. Di Feto, 19-13-2 (8), ha fallito la quinta sfida al titolo nazionale dei pesi welter jr. Altri risultati Professionisti: Riccardo Pintaudi, kg 67, V KOT (im) 3 Zoran Didanovic, kg 70.500 Andrea Scarpa, kg 62, V KOT 2 Istvan Petrovics, kg 60 Dilettanti: Elite 69 kg, Alessandro Alloro, Boxe Segrate, V PT Daniele Andreoli, Boxe Tricolore Reggio Emilia Youth 57 kg, Ben Jerome Aquino, Boxe Segrate, V PT Charaf Eddine Zidouh, A.S. Boxe Fidenza Elite 64 kg, Carlo Olimpio, ASD Testudo, V PT Nunzio Orefice, Boxe Tricolore Reggio Emilia Commissario di riunione: Francesco De Ruvo Arbitri-Giudici: Giovanni Paolo, Giovanni Fiorentino, Francesco Randaccio, Dario Bibbiani ed Alessandro Roda Medico di servizio: dott. Alberto Zaliani Cronometristi: Ennio Denti e Rodolfo Piglia Primiano Michele Schiavone |
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