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Ermanno Fasoli, un titolo italiano redditiziodi Priminao Michele Schiavone Il sesto campione italiano dei pesi superleggeri fu Ermanno Fasoli di Lecco che il 22 luglio 1970 a St Vincent, un tempo chiamato San Vincenzo della Fonte, comune termale situato nella provincia di Aosta, mise in palio il suo titolo contro il grossetano Italo Duranti. Per il lombardo si trattò della seconda difesa, conclusa positivamente al termine delle 12 riprese. Fasoli intraprese la professione a torso nudo nel marzo 1966, dopo una smagliante esperienza dilettantistica che nel 1964 lo vide primeggiare agli assoluti di Roma e partecipare alle olimpiadi di Tokyo, dove perdette al secondo turno, poi, nella parte orientale di Berlino, ottenne la medaglia di bronzo ai campionati europei del 1965, costretto a rinunciare alla semifinale per un infortunio. Sconfitto solo da Silvano Lucherini per ferita, nel dicembre 1968 ottenne lo stesso risultato a scapito di Pietro Vargellini, vincendo la semifinale al campionato italiano dei pesi superleggeri. L’appuntamento con il titolo nazionale arrivò nel maggio dell’anno seguente a Livorno, dove affrontò il locale Romano Fanali rimanendo sconfitto ancora a causa di una ferita, decisiva nel settimo tempo. Nella rivincita fissata quattro mesi dopo a Cecina, cittadina del livornese, Fasoli tolse la cintura a Fanali, fermato da una ferita nella sesta ripresa. Nel 1970 il lecchese gestì in modo proficuo il suo patrimonio tricolore, mettendolo in palio in maggio contro il carrarese Piero Cerù, poi con il ricordato Duranti, quindi in settembre con la vecchia conoscenza Fanali, infine contro il leccese Bruno Melissano. Nel marzo dell’anno seguente a Roma dovette inchinarsi in sette riprese al toscano Piero Cerù, lasciandogli il titolo italiano. Ritornò a vincere e nel gennaio 1971 viaggiò fino a Johannesburg, concludendo con un pari il confronto con il sudafricano Stoffel Steyn. Il mese seguente, nel secondo ingaggio all’estero, arrivò a Parigi dove venne sconfitto per ferita dal francese di origine africana Joseph Sossou. Fu quello il suo ultimo combattimento, il numero 43: 35-5-2-1 NC. Primiano Michele Schiavone |
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