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Boschiero confermato campione europeo, Galassi fermata sulla via della terza cintura iridataNella riunione di ieri sera a Padova, nel Palasport Arcella, dopo la sfilza di vittorie nei combattimenti preliminari, il cruccio per l’organizzazione OPI 2000 è arrivato con la prestazione di Simona Galassi, 40 anni da Forlì, che si è fatta inchiodare in poche battute dall’ungherese Renata Szebeledi, biondina di 22 anni. Le due, entrambe guardia destra, il giorno prima avevano fatto registrare il peso di kg 50,300. Per l’italiana il match è iniziato in salita dai primi scambi. Apparsa molto rigida ed esposta ai colpi diritti della magiara, è caduta pesantemente all’indietro dopo essere stata infilzata da una serie a due mani piombati al mento con precisione. Dopo il rituale conteggio dell’arbitro italiano Guido Cavalleri, la Galassi è sembrata smarrita ed incapace di fare uso del mestiere per frenare l’irruenza dell’avversaria. Nel secondo round il tema tattico della Szebeledi, in possesso di un pugno piccante, è continuato indisturbato per la mancanza della Galassi di imporre un’alternativa alla strategia che stava subendo. Il monologo della magiara è continuato indisturbato anche nel terzo tempo fino a quando il referee Cavalleri ha risparmiato all’italiana una severa punizione. La Galassi è rimasta in piedi dinanzi al tamburellare dei colpi insidiosi ed efficaci dell’avversaria, dimostrando una condizione fisica eccellente, ma priva della capacità di reagire. Ad 1:44 del terzo round è stata sottratta giustamente da un inutile castigo. Riteniamo che l’italiana ha perduto il match in palestra, dove poteva e doveva preparare le soluzioni alternative all’incessante avanzare dell’ungherese. Diciamo questo perché le due si erano affrontate lo scorso aprile e la Galassi arrivò a tagliare il traguardo delle 10 riprese con verdetto unanime, mantenendo la corona IBF dei pesi supermosca. Dopo 20 minuti di lotta diretta e la possibilità di visionare quell’arco di tempo tramite il filmato, fino a sezionare i fotogrammi per entrare nelle pieghe di ogni azione, sono molte le domande che un gruppo di lavoro deve porsi per capire le ragioni di una sconfitta così allarmante. La Galassi, già titolare EBU e WBC dei pesi mosca, ha lasciato il quadrato dopo aver conosciuto la seconda sconfitta, la prima anzitempo, a fronte di 17 successi (3 per fuori combattimento), 1 pari ed 1 no-contest. La giovane Szebeledi, 17-9-0 (10), campionessa in carica della WBFederation per la categoria dei pesi gallo, si è spinta a combattere fino al limite dei pesi piuma. Da ieri sera vanta anche la cintura WBC interim dei pesi mosca. Il sorriso è tornato nel clan OPI 2000 dopo l’annuncio della vittoria di Devis Boschiero, campione europeo dei pesi superpiuma, a spese di Antonio De Vitis, suo sfidante scelto in difesa volontaria. La preferenza accordata al brindisino, classificato EBU # 2, non è apparsa sulla carta come una facile liberalità. La posizione continentale occupata dal pugliese è di tutto rispetto, frutto delle sue indubbie capacità e qualità espresse in 8 anni di professionismo. De Vitis, 33 anni compiuti, lo scorso febbraio è stato sfortunato challenger dell’allora campione continentale Ermano Fegatilli. Una ferita lo ha tolto dalla gara ed il risultato tecnico ha dato ragione all’italo-belga. Poi in luglio Boschiero ha vendicato De Vitis, togliendo a Fegatilli l’ambita cintura EBU con decisione collegiale. Nella seconda chance europea le cose sono andate diversamente per il pugliese che ha percorso tutto l’arco delle 12 riprese, dirette dall’arbitro italiano Massimo Barrovecchio. Alla fine il verdetto è stato assegnato al campione Boschiero con decisione unanime. L’equanime giudizio è derivato da tre distinti 119-111 sommati singolarmente da Guido Cavalleri, Franco Ciminale e Bela Florian. Le operazioni di pesatura del pomeriggio precedente avevano presentato sullo stesso piano i due avversari con il peso di 58.800, utilmente al disotto del limite fissato a kg 58.967. De Vitis e Boschiero in uno scambio a distanza ravvicinata / foto Marco Chiesa La prima ripresa è stata di studio. Lo sfidante ha cercato di condurre il match accorciando la distanza. Il campione si è mosso all’indietro ed ha azionato colpi di sbarramento. Nel secondo round Boschiero infastidisce l’avversario con il sinistro lungo che trova spesso la testa del pugliese. Quest’ultimo preferisce il fianco destro del campione. De Vitis va a vuoto quando alza il tiro al capo del veneto. In questa fase il titolare va a segno con maggiore frequenza. Poi si lascia andare a comportamenti spavaldi con la guardia bassa. La terza frazione vede uno sfidante più carburato che avanza con maggiore decisione. Boschiero si avvale della velocità di gambe per spostarsi celermente ma non si lascia sfuggire le occasioni di scagliare colpi al viso ed al tronco, con combinazioni alternate ed efficaci. Il campione aziona il sinistro lungo di rimessa. Lo sfidante non demorde e si porta con più insistenza a ridosso dell’avversario per piazzare il preciso gancio sinistro al tronco. Nella ripresa seguente il campione continua a far valere la sua mobilità di gambe mentre il suo sfidante predilige il lavoro al corpo. Boschiero non perde occasione per toccare il viso del pugliese. Pure nel quinto tempo il bersaglio preferito dal brindisino appare l’area epatica del campione, dove infittisce l’uso del suo sinistro, con montanti e ganci. Il veneto tenta di sottrarsi allo stillicidio con il gli spostamenti sulle gambe ma l’incedere del pugliese non gli dà scampo. La sesta ripresa offre un campione stanco che abbandona la lunga traiettoria per attaccare il suo sfidante a corta distanza. In questa fase Boschiero mostra il suo mestiere di pugile professionista, capace di colpire sul tempo l’avversario e poi chiudergli gli spazi per le repliche che lo porterebbero a subire. Nel settimo round il veneto riprende a pedale all’indietro con la capacità di infilare con fare preciso il sinistro lungo che si stampa sul volto del pugliese. De Vitis è instancabile ma scarso con il movimento sul tronco. Questa inflessibilità lo porta ad incassare colpi con un impatto maggiore. L’ottavo tempo scivola via con il consueto copione dell’attaccante che non riesce a domare l’abile scherma difensiva dell’avversario. Sul finire si nota un rigagnolo di sangue sgorgare dal sopracciglio destro di Boschiero. una fase del match con De Vitis che attacca e Boschiero che arretra Il campione riprende a boxare a corta distanza nel nono tempo per imporre il suo copione di dominatore del confronto. I suoi movimenti defaticanti delle braccia palesano una sua stanchezza agli arti superiori, ma ritorna sotto con rinnovate energie per apparire sempre e comunque il governante. De Vitis ritorna con idee perniciose nella decima frazione ma il campione non si lascia intimorire. Boschiero sa combattere di rimessa e lo dimostra ancora una volta in questo frangente. Lo conferma con combinazioni a due mani che arrivano puntuali ma non frenano l’infaticabile sfidante. Il campione avvalora le sue doti nell’undicesima ripresa quando, di rimessa, coglie tutte le occasioni per infilare al capo il suo instancabile oppositore. L’ultimo round offre ancora sprazzi di pugilato esalante tra l’indomabile sfidante e l’abile campione. Boschiero appare più veloce e preciso per rintuzzare gli attacchi del pugliese e levale le braccia in alto al suono dell’ultimo gong. In questo confronto si è visto un pugilato entusiasmante tra due atleti che esprimono contrapposti aspetti di interpretare lo sport con i guantoni. Da una parte Boschiero che sa eseguire da manuale gli insegnamenti scolastici e tecnici dell’arte di tirare pugni e far valere la scuola difensiva, usando anche altre parti del corpo, come le gambe ed i movimenti sul tronco. In contrapposizione abbiamo visto la declamazione della lotta pura che De Vitis sa esprimere, priva di fronzoli e senza parafrasare il ruolo del pugile. Lo spettacolo offerto è stato di primo piano. Boschiero ha difeso per la rima volta il primato europeo ed ha realizzato la vittoria numero 31 (15 prima del limite) a fronte di 1 sconfitta ed 1 verdetto di parità. A questo punto Boschiero, 31 anni compiuti, dovrà pensare al prossimo avversario continentale, sfidante obbligatorio, il tedesco Vitali Tajbert o al neo campione WBC della categoria, il messicano Gamaliel Diaz, che poche ora prima aveva spodestato il giapponese Takahiro Ao, vincitore casalingo del veneto. Riteniamo che la scelta definitiva dipenderà dalle consultazioni che si potranno avere ai primi di dicembre a Cancun, dove sarà celebrata la prossima Convention WBC. De Vitis, 25-3-1-1 NC (13), ha dimostrato di meritarsi altre sfide importanti. Riteniamo che debba migliorare l’aspetto difensivo. Ha cuore e carattere per pressare ed andare avanti, ma si smarrisce quando viene attaccato. Contro il veneto ha confermato questa tendenza. Gli difetta la capacità di replicare quando l’avversario usa le mani. Se riuscisse a vincere questa difficoltà sarebbe difficile per tanti pugili stargli davanti. Altri risultati: Leonard Damian Bruzzese, kg 88.800, W TKO 4 Martins Kukuls, kg 85.500 alassi costretta al tappeto dall'uno-due al mento di Szebeledi / foto Marco Chiesa |
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