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PAUL MALIGNAGGIdi Pietro Anselmi e Vincenzo Belfiore Paul Malignaggi -L’ultimo di questa lunga serie di campioni è anche quello che più sbandiera, in ogni occasione la sua Italianità. Avrebbe voluto combattere in difesa del titolo nel nostro paese ma non gli fu possibile per via delle attuali difficoltà nella organizzazione di eventi così importanti. Nato a Brooklyn il 23 novembre 1980 da genitori siciliani, è vissuto dall’età di sei anni a Palazzolo Acreide un paese del Siracusano fino a quando dieci anni più tardi non ha fatto ritorno in America. Dedicatosi giovanissimo al pugilato ha frequentato il famoso Gleason’s Gym e vinto da dilettante il campionato Everlast degli Stati Uniti. Pugile dalla tecnica raffinata ma con scarsa potenza, ama essere chiamato "The MagicMan". Ha avuto modo di farsi conoscere anche dal pubblico italiano per la sua vittoria ottenuta a Little Rock su Sandro Casamonica che gli contese il titolo internazionale W.B.C. Ricorrenti problemi alle mani ne hanno spesso rallentato l’attività concorrendo a fargli fallire la prima occasione di conquistare il titolo mondiale superleggeri W.B.O. contro Miguel Cotto. La convincente prestazione con il portoricano gli ha però procurato un nuovo tentativo mondiale che non ha fallito. Al Mohegan Sun Casino di Uncasville nel Connecticut, il 16 Giugno 2007 ha ottenuto una schiacciante vittoria ai punti sul sudafricano Lovermore Ndou conquistando così la corona mondiale dei superleggeri I.B.F. Due difese del titolo contro Hermann Ngoudjo, e ancora contro Lovermore Ndou ebbero a confermare tutto il suo valore. Ma in quest’ultimo confronto ritorna a farsi sentire il problema alla mano, tanto che nel combattimento di riunificazione del titolo con Ricky Hatton, si presenta sul ring in condizioni non perfette e subisce la seconda sconfitta della carriera Ma ha la forza e la determinazione di tornare ancora in auge. A Houston nel Texas, ritrovate tutte le sue armi migliori surclassa l’idolo locale Juan "Baby Bull" Diaz, il quale però può contare su un verdetto favorevole a dir poco scandaloso. La rivincita, disputata a Chicago quattro mesi dopo, ristabilisce la verità e per la seconda volta Malignaggi torna in possesso del titolo mondiale dei superleggeri. Pochi mesi dopo in un grande combattimento disputatosi a New York deve subire la superiorità di Amir Khan in un incontro valido per titolo W.B.A. Cambia categoria, sale tra i welter, si prende la rivincita su Miguel Angel Cotto che lo aveva battuto cinque anni prima. Con tutti i pronostici sfavorevoli si reca a Donetsk in Ucraina e tra la sorpresa generale torna a casa con la corona mondiale W.B.A., Vyacheslav Senchenko viene sonoramente battuto. La stessa sorte tocca al messicano Pablo Cesar Cano. Sarà invece Adrien Broner a creargli una nuova amarezza togliendogli il titolo mondiale. Testardamente Paulie riprende la via del ring e dopo aver conquistato il campionato americano dei pesi welter ritenta il "mondiale" ma viene brutalmente fermato da Shawn Porter. Un anno dopo combatte per la prima volta in Italia a Milano in quella che sarebbe dovuto essere una nuova fase della sua carriera che lo porterà a cingere la cintura di campione dell’Unione Europea. Nominato sfidante ufficiale al titolo europeo non ebbe mai l’opportunità di battersi per il titolo continentale e la brusca sconfitta contro l’inglese Sam Eggington per il titolo internazionale WBC chiude una prestigiosa carriera fatta di 44 combattimenti con solo otto sconfitte. PAUL MALIGNAGGI
Totale incontri 44 ( 36. 8. 0. ) |
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