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Emile Griffith domina Jose Stabledi Priminao Michele Schiavone L’undicesimo campionato mondiale dei pesi welter disputato da Emile Griffith ebbe luogo nel Madison Square Garden di New York il 30 marzo 1965. Suo sfidante il cubano Jose Stable che venne sconfitto con verdetto unanime deciso dopo 15 riprese. Griffith nacque a Saint Thomas, nelle Isole Vergini Americane, il 3 febbraio 1938 con il nome di Emile Alphonse Griffith. Si trasferì giovanissimo a New York dove iniziò a praticare il pugilato amatoriale. Debuttò a torso nudo nella grande mela il 2 giugno 1958 dopo aver vinto il campionato New York Golden Gloves open dei pesi welter. Dopo una proficua serie positiva venne superato ai punti dal newyorkese Randy Sandy nell’ottobre dell’anno seguente. Nel marzo 1960 sconfisse Denny Moyer a New York ma un mese dopo a Portland, Oregon, ottenne il risultato opposto contro lo stesso avversario. Griffith continuò a scalare la classifica internazionale attraverso i successi ottenuti nei confronti dell’argentino Jorge Fernandez, del cubano Florentino Fernandez, del sudafricano Willie Toweel e del cubano Luis Manuel Rodriguez. L’1 aprile 1961 a Miami Beach, Florida, si giocò la prima carta iridata contro il campione Benny Paret: vinse la sfida nel tredicesimo round e si laureò campione del mondo dei pesi welter. Il 3 giugno a Los Angeles, California, mantenne la corona contro il messicano Gaspar Ortega, eliminato nel dodicesimo tempo. Quindi dovette concedere la rivincita al cubano Benny Paret e il 30 settembre a New York gli toccò perdere ai punti dopo 15 riprese con decisione divisa. Dopo i successi verso Isaac Logart e Johnny Torres, il 24 marzo 1962 a New York recuperò la cintura mondiale dei pesi welter piegando nella dodicesima sessione Benny Paret, che morì alcuni giorni dopo a causa delle lesioni riportate. Il 13 luglio a Las Vegas, Nevada, mantenne il titolo sulla rotta delle 15 riprese contro Ralph Dupas, futuro titolare iridato medi jr. Sconfisse in seguito, senza titolo in palio, Denny Moyer e Don Fullmer. Il 17 ottobre a Vienna, Austria, conquistò la vacante cintura mondiale dei pesi medi jr imponendosi all’americano Ted Wright in 15 tempi. Mantenne la corona iridata dei welter l’8 dicembre a Las Vegas, imponendosi nel nono round al sudamericano Jorge Fernandez, sconfitto due volte in precedenza. Il 3 febbraio 1963 a Copenaghen dispose del danese Christian Christensen in nove frazioni, difendendo la cintura mondiale medi jr. Il 21 marzo a Los Angeles lasciò il titolo mondiale dei pesi welter a Luis Manuel Rodriguez, contro il quale, sulla stessa distanza delle 15 riprese se lo riprese l’8 giugno a New York. Dopo i trionfi verso Holly Mims e il portoricano Jose Monon Gonzalez in San Juan, senza titolo in palio, il 20 dicembre a Pittsburgh incappò nei pugni di Rubin Carter che lo tramortirono nel primo tempo. Tornò sul ring nel febbraio dell’anno seguente a Sydney, Australia, dove piegò nella terza frazione Ralph Dupas; in marzo a Roma riportò il risultato di no-contest con Carlo Duran, argentino arrivato in Italia da pochi anni; in aprile a Honolulu, Hawaii, dispose di Stan Harrington nella quarta frazione e l’11 giugno a Las Vegas s’impose nuovamente sulle 15 riprese a Luis Manuel Rodriguez per il campionato mondiale welter. Mantenne la corona il 22 settembre, superando in 15 tempi l’inglese Brian Curvis a Londra, dove tornò in dicembre e s’impose a Dave Charnley nella nona tornata, senza titolo in palio. Nel gennaio 1965 a Houston, Texas, si fece sorprendere dal texano Manuel Gonzalez, che lo sconfisse ai punti in 10 tempi, senza la corona in palio. Dopo la difesa vittoriosa portata a termine contro Jose Stable, sconfisse Eddie Pace a Honolulu e il 19 agosto a Salt Lake City, Utah, cedette sulle 12 riprese a Don Fullmer per il vacante campionato WBA American dei pesi medi. Seguirono due successi anzitempo: a Fresno, California, sul californiano Gabe Terronez in quattro sessioni, e a Londra contro Harry Scott in sette frazioni. Il 10 dicembre 1965 a New York mantenne la corona sulle 15 riprese contro Manuel Gonzalez, suo vincitore all’inizio dell’anno. Griffith collaudò il passaggio nella divisione delle 160 libbre con un successo ai punti su Johnny Brooks ottenuto il 3 febbraio 1966 a Las Vegas. Il 25 aprile a New York salì sul trono mondiale dei pesi medi dopo aver sconfitto in 15 tempi il nigeriano Dick Tiger. L’11 luglio, ancora nella grande mela, mantenne la corona dei medi contro Joey Archer, superato sulle 15 riprese, risultato confermato contro lo stesso avversario il 23 gennaio 1967. Griffith dovette lasciare la cintura dei medi il 17 aprile a New York, dinanzi a Nino Benvenuti con il quale ingaggiò altri due confronti con esiti alterni: il 29 settembre si riprese il titolo e il 4 marzo 1968 lo riconsegnò all’italiano. Tra il secondo e terzo match con il triestino, Griffith tornò a Roma il 15 dicembre 1967 e liquidò il livornese Remo Golfarini nella sesta ripresa. Privato della corona mondiale, riprese a vincere contro Andy Heilman e Gypsy Joe Harris prima di cedere inaspettatamente a Stanley Hayward. Nel 1969 raccolse altre vittorie, una contro il suo vincitore Stanley Hayward e il 17 ottobre a Inglwood, California, si ripresentò al limite dei pesi welter sfidando il campione mondiale Jose Napoles, cubano-messicano, finendo sconfitto dopo 15 tempi. L’anno seguente riprese a militare tra i medi e mise in fila Doyle Baird, Carlos Marks, il danese Tom Bogs a Copenaghen, ancora Dick Tiger, Danny Perez e Nate Collins. Nel 1971 continuò la serie positiva dinanzi a Rafael Gutierrez, Juan Ramos, Ernie Lopez e il francese Nessim Max Cohen, in vista di una nuova chance mondiale: il 25 settembre a Buenos Aires, Argentina, tenne testa al campione Carlos Monzon fino al quattordicesimo e penultimo round, quando dovette arrendersi. Tornò al successo contro Danny McAloon in dicembre e seguitò ad affermarsi nell’anno seguente contro Armando Muniz ad Anaheim, il franco-armeno Jacques Kechichian a Parigi, nuovamente Ernie Lopez a Los Angeles, Joe DeNucci per due volte a Boston, prima di essere squalificato a Parigi avanti al francese Jean Claude Bouttier. Tornò nella capitale francese nel marzo 1973 e impose il pari al locale Nessim Max Cohen, sconfitto due anni prima. Il 2 giugno a Monte Carlo, nel Principato di Monaco, impegnò per 15 riprese il campione mondiale Carlos Monzon. Nello stesso anno superò ancora una volta Manuel Gonzalez e perse dall’australiano Tony Mundine a Parigi. Nel 1974 cedette a Tony Licata, superò Renato Garcia nella città monegasca e Bennie Briscoe a Philadelphia, perse contro Vito Antuofermo a New York e sconfisse Donato Paduano a Montreal, in Canada. L’anno successivo mostrò i primi segni del lento declino dinanzi all’argentino Jose Luis Duran e al sudafricano Elijah Makathini che lo superarono rispettivamente a Cali, in Colombia, e a Soweto, in Sudafrica, anche se sconfisse Leo Saenz e Jose Roberto Chirino. Nel 1976 riportò un’altra sconfitta a Parigi, contro il franco-algerino Loucif Hamani, pareggiò a Monte Carlo con Bennie Briscoe e perse dal tedesco Eckhard Dagge in Germania, nella sfida al campionato mondiale WBC superwelter. Tornò a vincere prima del limite contro Dino Del Cid a Cartagena, in Colombia, e Frank Reiche in Germania. Nel 1977, dopo il successo su Christy Elliott, salì sul ring ancora tre volte, riportando altrettanti insuccessi, contro il transalpino Joel Bonnetaz a Perigueux, Francia, il modesto statunitense Mayfield Pennington a Louisville, Kentucky, e l’inglese Alan Minter nel Principato di Monaco. Con la sua ultima apparizione del 30 luglio chiuse la sua affascinante storia pugilistica durata 19 anni, durante i quali sommò 112 combattimenti: 85-24-2-1 nc. Sostenne in tutto 24 campionati mondiali. Primiano Michele Schiavone |
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