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Due mondiali dei pesi massimi: WBC e IBFdi Primiano Michele Schiavone Brooklyn, New York, 16 gennaio 2016 – Dopo circa 116 anni un campionato mondiale professionistico dei pesi massimi è tornato ad interessare questa regione. Era dall’11 maggio del 1900 che non si combatteva per un titolo iridato: in quella data, a Coney Island, James Jeffries mise fuori combattimento James Corbett nel 23mo round. WILDER CHIUDE CON SZPILKA IN NOVE RIPRESELa cintura iridata WBC è rimasta saldamente nelle mani dell’americano Deontay Wilder quando ha imposto il fuori combattimento allo sfidante polacco Artur Szpilka, a 2:24 del nono round. Wilder con il sinistro contro Szpilka (Frank Franklin II/The Associated Press) La terza difesa del titolo da parte di “Bronze Bombe” Wilder non è iniziata nel migliore dei modi, per la capacità del pugile europeo di sottrarsi agevolmente alla tattica del campione. Il gioco di gambe e la strategia sfuggente di Szpilka, apparso nel contempo solido ed efficace, ha creato problemi all’avanzata dello statunitense. La velocità di esecuzione del polacco è diminuita visibilmente nel settimo tempo, quando la robustezza dei colpi di Wilder ha aperto piccole crepe nella sua tenuta. Le randellate del campione hanno continuato a dominare la scena nella frazione seguente. Wilder, anche se demolitore spietato, è rimasto paziente ed ha condotto le sue azioni di attacco senza esagerare. Nella nona frazione ha trovato il tempo giusto per piazzare un gancio destro d’incontro e spedire l’avversario sulla stuoia. A quel punto l’arbitro è intervenuto solo per decretare il fuori combattimento. Il tempo registrato è stato di 2 minuti e 24 secondi. Dopo 8 riprese l’imbattuto Wilder (36-0-0, 35) conduceva sullo sfidante con questi cartellini: due 78-74 e 77-75. Szpilka (20-2-0, 15), nonostante la fine ingloriosa, è stato giudicato positivamente dal suo trainer Ronnie Shields, il texano che è stato due volte sfidante mondiale WBC dei pesi superleggeri e svolge un’attività di primo piano come allenatore. Dopo la proclamazione del verdetto Wilder si è confrontato sotto l’aspetto dialettico con il britannico Tyson Fury, salito sul quadrato, in vista di un eventuale combattimento tra i due. Un boato di disapprovazione ha accompagnato le dichiarazioni rese dal campione WBA-WBO, mentre un fragore di consenso si è levato dopo le affermazioni di Wilder. MARTIN, VINCITORE SENZA COLPO FERIREIl match valevole per il vacante titolo mondiale IBF dei pesi massimi, disputato da due pugili imbattuti, l’americano Charles Martin e l’ucraino Vyacheslav Glazkov, si è concluso ad 1 minuto e 50 secondi della terza ripresa. Il californiano Martin (23-0-1, 21) è diventato campione mondiale senza aver dimostrato la superiorità su Glazkov (21-1-1, 13): un infortunio al ginocchio ha messo fuori gara l’europeo. Il match è iniziato con l’ucraino intento ad entrare nella guardia mancina del più alto avversario. Il californiano ha usato l’allungo destro per eludere i tiepidi tentativi d’attacco dell’europeo. Nella seconda ripresa l’andamento tattico dei due pugili ha rispecchiato il round iniziale. Il terzo tempo, invece, è iniziato con maggiore vigore da parte dei due pugili: “Prince” Martin ha colpito più volte con il gancio sinistro il volto dell’ucraino. In uno scambio al centro del ring Glazkov è sembrato inciampare, mentre cercava di indietreggiare, ed è caduto al tappeto. Si è rialzato barcollando mentre l’arbitro lo contava, poi, zoppicando, ha cercato di raggiungere il suo angolo per comunicare ai secondi la condizione del ginocchio destro dolorante. Alla domanda dell’arbitro se si sentiva in grado di continuare, Glazkov ha scosso il capo per indicare l’impossibilità di riprendere il match. Così l’arbitro ha decretato il verdetto di knockout tecnico a favore dell’americano. Il tempo ufficiale è stato di 1:50. Così gli Stati Uniti hanno due campioni mondiali dei pesi massimi: Deontay Wilder per il WBC e Charles Martin per l’IBF. Altri risultati: Primiano Michele Schiavone |
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