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Scarpa conquista la seconda cintura nazionale in una diversa categoriaIeri sera nella manifestazione professionistica organizzata dalla Boxe Cavallari in collaborazione con il Comune di Milano, Milano Sport, e svoltasi all’aperto, nel centro sportivo Crespi situato nel quartiere Lambrate di Milano, la cintura di campione d’Italia dei pesi superleggeri ha cambiato possessore. È passata da Renato De Donato ad Andrea Scarpa quando l’arbitro romano Roberto Di Mario ha fermato il match al settimo round, ritenendo il campione non più in grado di sostenere tutte le sue possibilità di combattimento. Il guardia destra Renato De Donato, milanese di 26 anni compiuti lo scorso settembre, ha conquistato il vacante titolo nazionale dei pesi superleggeri un anno fa, imponendosi con decisione unanime al torinese Marco Siciliano. Da Allora ha difeso la cintura tricolore tre volte, sempre contro pugliesi. La prima si è trovato di fronte Alfredo Di Feto, concittadino di Luigi Minchillo trapiantato a Parma, ed ha superato la prova con evidente superiorità. La seconda ha dominato il confronto con il leccese Antonio Santoro, fermato per ferita nella sesta ripresa dopo una vana sfida. Questa volta, la terza, al cospetto del più alto Andrea Scarpa, foggiano di nascita residente a Torino, ha dovuto cedere il primato inchinandosi alla potenza dell’avversario. La tecnica del lombardo è di prima qualità ma la mancanza di potenza lo porta a spendere molto per averla vinta sugli avversari. I colpi precisi e puntuali che mette a segno sono tanti ma la loro inefficacia lo impegnano oltremodo. Andrea Scarpa è arrivato alla sfida per il titolo italiano dei pesi superleggeri, passando dalla categoria dei pesi superpiuma alla più pesante dei welter jr senza aver collaudato il percorso nella nuova divisione di peso. Andrea Pio, come risulta all’anagrafe, testimonia la venerazione della sua famiglia e della gente foggiana per Padre Pio, il frate cappuccino di Pietrelcina vissuto a San Giovanni Rotondo e canonizzato da 11 anni. Scarpa, passato professionista nell’aprile 2011, ha raggiunto il traguardo nazionale nell’estate dell’anno seguente quando si è imposto prima del limite al campano Nicola Cipolletta. La prima ed unica difesa del titolo, avvenuta contro il toscano Floriano Pagliara, si è conclusa vittoriosamente nel secondo round per manifesta inferiorità decretata dall’arbitro. Poi il piemontese di adozione, che ha festeggiato i suoi 26 anni all’inizio di questo mese, ha deciso di lasciare la cintura italiana dei leggeri jr per puntare dritto al titolo dei pesi superleggeri ottenendo la qualifica di sfidante. La scelta gli ha dato ragione visto il risultato che lo ha portato a vincere la cintura nazionale al primo colpo. Scarpa è stato il secondo foggiano a vincere il titolo italiano superpiuma dopo Salvatore Curcetti, classe 1960, che nel marzo 1986 ottenne la vacante cintura a spese del calabrese Antonio Renzo. Questa seconda cintura nazionale è arrivata dopo che un altro suo concittadino, Luigi La Grasta, classe 1960, tolse la cintura superleggeri al lombardo Maurizio Ronzoni nel gennaio 1991. Scarpa, nonostante la residenza a Torino da anni, è fiero delle sue origini ed indossa con orgoglio la maglia con la scritta “100% Foggiano”. Il confronto è iniziato con delle connotazioni particolari che hanno visto lo sfidante occupare il centro del ring ed il campione girare intorno. Il milanese scatta all’improvviso per sorprendere il suo avversario. Il destro largo trova spesso il bersaglio. Scarpa è attento a concedere troppi spazi al campione e sul finire del round accorcia la distanza. Nel secondo tempo gli scambi serrati trovano posto ai tatticismi precedenti. Scarpa, kg 63.500, usa con più armonia il sinistro di sbarramento e trova la misura per entrare con il pericoloso destro al viso. Sarà questa l’arma che il campione non riuscirà ad evitare in seguito e che lo porterà a franare. La terza ripresa vede ancora lo sfidante guadagnare la posizione centrale del quadrato. De Donato, kg 63.400, riprende ad attaccare con il destro largo, lanciandosi all’improvviso sull’avversario ed arretrare per eludere le repliche. Il campione è molto mobile sul tronco ed i suoi ripetuti attacchi non danno a Scarpa il tempo di controbattere. Nel quarto round il milanese si porta al centro del ring per dirigere le operazioni di attacco. I suoi colpi larghi sono spesso imprecisi. I loro movimenti non sono coordinati con la dinamica del tronco. Il campione si fa apprezzare per l’uso del montante destro doppiato dal sinistro, ma la loro inanità è disarmante. La quinta frazione inizia sotto il fragore di incitamento a Renato. Il campione attacca a ripetizione con l’uno due ma lo sfidante, seppure colpito al viso ed al tronco, non si scompone e continua a cercare la misura per entrare con il pericoloso destro. De Donato insiste con combinazioni a due mani sopra e sotto la figura. Scarpa si allontana dopo ogni azione subita con gesti defaticanti della braccia. Nel sesto round lo sfidante riguadagna la posizione centrale e pensa bene di usare le lunghe leve per imbottire di colpi la testa del milanese. Scarpa trova spesso il bersaglio con il destro che viene mal digerito dal campione. In quei frangenti De Donato accetta irragionevolmente gli scambi. Il difetto di potenza che i suoi pugni mostrano lo dovrebbero consigliare di non accettare la battaglia a viso aperto, soprattutto contro chi fa male come Scarpa. Questo non avviene ed il match si infiamma per il gusto dello spettacolo. La settima ripresa inizia con Scarpa intento a cercare lo scontro duro. De Donato si avventa con scatti improvvisi. Appena finisce l’azione di attacco lo sfidante avanza senza dargli tregua. In uno di questi scambi il destro lungo di Scarpa coglie il mento del milanese facendolo cadere all’indietro. Dopo il rituale conteggio degli 8 secondi De Donato mostra ancora lucidità ma appare anche spavaldo con la sua guardia bassa. Il milanese con fare sfrontato invita il suo avversario a farsi avanti. Scarpa non s lascia pregare ed in una fase concitata del confronto piazza un altro destro che scuote visibilmente De Donato. A quel punto interviene l’arbitro che decide di fermare il match. Il campione diventa un ex e Scarpa alza le braccia in alto sicuro dell’importante risultato conseguito. De Donato, professionista dal settembre 2010, ha scritto la sconfitta numero 2 a fronte di 12 successi (1 prima del limite). Scarpa ha migliorato il suo record portando la cifra dei trionfi a quota 11 (6 anzitempo) contro 2 insuccessi rimediati all’inizio di carriera. Al limite dei superwelter il milanese Riccardo Pintaudi è rimasto imbattuto contro il campano Giuseppe Rauseo. “Pimienta” Pintaudi, 8-0-0 (6), ha dovuto toccare il tappeto nel secondo tempo colpito al volto dal sinistro del mancino Rauseo, 0-5-1. Il lombardo ha vinto all’inizio della quarta ripresa quando l’avellinese ha accusato un infortunio alla mano destra. Primiano Michele Schiavone |
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