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Impiega 6 riprese per demolire l’irriducibile TuiachSalò, Brescia, 23 agosto 2013 – Nella Piazza Vittoria della cittadina lombarda, situata sulla sponda meridionale del lago di Garda, il campione italiano dei pesi massimi Matteo Modugno, emiliano di 26 anni, ha effettuato la seconda difesa della sua cintura incrociando i guanti con Fabio Tuiach, triestino di 33 anni. L’esito è stato favorevole al campione che ha chiuso il conto a 2:36 della sesta ripresa. La differenza tra i due è apparsa elevata: alle operazioni di pesatura del giorno prima Modugno (nella foto di Marco Chiesa) ha fatto registrare kg 123 mentre il peso di Tuiach è stato di kg 99.200. Un vantaggio in termini di peso per il titolare nazionale pari a kg 23.800, estremamente marcato contro lo sfidante che ha espresso il meglio delle sue qualità, soprattutto in termini di potenza, nella categoria inferiore dei pesi massimi-leggeri. Ricordiamo che Tuiach ha iniziato a militare nella massima divisione di peso solo la scorsa estate quando è ritornato a combattere dopo l’inattività di oltre 3 anni. Il divario netto nella precedente difesa sostenuta da Modugno contro il meno esperto Rosario Guglielmino, pure ex cruiserweight che saliva nella categoria maggiore, si è palesato nella terza ripresa dopo alcuni scambi favorevoli allo sfidante. Il campione, imbattuto tra i professionisti, è tornato a conoscere la sconfitta nel torneo WSB, stagione 2012-2013, nel quale ha riportato 2 insuccessi contro 4 trionfi. Modugno non combatteva dal 12 aprile passato quando è stato sconfitto prima del limite dal pericoloso mancino ucraino Oleksandr Usyk, medaglia d’oro alle ultime olimpiadi nella categoria 91 kg e vincitore di Clemente Russo nella finale. Il confronto tra Modugno e Tuiach inizia con lo sfidante proteso in avanti con molta determinazione. Le sue serie a due mani impongono al campione di arretrare. Col passare dei secondi Modugno trova la misura per anticipare con l’uno-due e dimostrare all’avversario che la cintura gli potrebbe essere sottratta a costo di caro prezzo. Anche nella seconda frazione Tuiach inizia in fase offensiva. Il campione riprende la distanza e colpisce con l’uno-due. Lo sfidante arretra sulle corde e permette a Modugno di farsi sotto con colpi pesanti. Nel terzo round Modugno sale in cattedra con scelta di tempo e precisione. Tuiach deve subire e non trova lo spazio per replicare con efficacia. Lo sfidante preferisce portarsi sulle corde dove spera di replicare di rimessa ai fendenti dell’emiliano. Tuiach non trova il tempo per frenare gli attacchi mentre il campione appare sempre più fiducioso. Lo sfidante inizia la quarta ripresa girando lungo le corde. Modugno mantiene il centro del ring ed usa entrambe le mani per tenere a distanza l’avversario. Tuiach è molto rigido, appare un bersaglio facile e perde addirittura il paradenti. Anche nel quinto tempo il paradenti del triestino finisce sulla stuoia. Il campione si fa più audace e bombarda di colpi l’avversario chiuso in difesa con la schiena appoggiata sulle corde. La foga spinge Modugno ad usare persino la testa. L’arbitro prontamente lo ammonisce. Il confronto riprende a centro ring e Modugno perde a sua volta il paradenti. Modugno si lascia sfuggire nuovamente il paradenti all’inizio del sesto round. Il campione, nonostante la supremazia sul friulano, porta sotto gli occhi i segni del combattimento. A sinistra gocce di sangue gli rigano la guancia. Con il calare della vitalità di Tuiach cresce l’agonismo del campione. Il ritmo di Modugno si fa sempre più incessante e le sue serie a due mani scagliate al capo sono precise e pesanti. Nelle combinazioni di colpi dritti un montante sinistro del campione manda in crisi il tetragono triestino che perde l’equilibrio ed accenna a cadere in avanti. L’arbitro Sergio D’Agnano, tesserato lombardo di origine brindisina, inizia il conteggio in piedi che interrompe per dichiarare il knockout tecnico. Sono trascorsi 2 minuti e 36 secondi dall’inizio della sesta ripresa. Così Modugno mantiene la cintura italiana dei pesi massimi ed il record professionistico immacolato con 13 trionfi (7 prima del limite), Tuiach deve scrivere sul suo palmares l’insuccesso numero 3 a fronte di 25 vittorie (15 anzitempo). La serata professionistica inizia con la vittoria dell’udinese Nicola Ciriani, kg 77.600, che si impone sulla distanza delle 6 riprese all’ungherese Attila Tibor Nagy, kg 77.590. Entrambi hanno 25 anni compiuti. Ciriani vince ai punti per la prima volta dopo 5 successi prima del limite. Segue il rientro sul ring di Adriano Nicchi, reduce dalla pesante sconfitta sofferta contro il bielorusso Sergey Rabchenko nella sfida per il titolo europeo dei pesi superwelter. Nel round di apertura Nicchi, kg 72, manifesta un poco di emozione anche se si trova di fronte un pugile che non ha grosse doti. Il mancino Giuseppe Rauseo, kg 71, più basso del suo avversario, di solito esaurisce le sue potenzialità entro la terza ripresa. Entrambi hanno 36 anni ma le esperienze maturate tra i professionisti sono nettamente diverse. Nicchi ha lasciato la canottiera nel 2006 mentre Rauseo ha dismesso la maglietta 6 anni dopo, sommando solo 7 combattimenti (0-5-2). Dopo una primo tempo stentato l’aretino inizia ad alimentare il confronto con piccoli spostamenti in avanti. Le sue azioni di attacco sono discontinue ma sufficienti per tenere il match sotto controllo. Il suo avversario ama boxare scagliando ganci larghi. Il campano poi, a corto di energie, si muove all’indietro per evitare i colpi precisi del toscano. Di tanto in tanto interrompe la supremazia con larghi colpi volanti mirati al volto. Alla fine delle 6 riprese dirette dall’arbitro Giovanni Poggi il verdetto viene assegnato a Nicchi, 21-4-2 (9). Il terzo preludio al titolo nazionale vede l’ex campione italiano superleggeri Samuele Esposito, Kg 64.500, imporsi allo slovacco Ivan Godor, Kg 62.800, per arresto del combattimento nel sesto ed ultimo round. L’impetuoso italiano inizia col botto facendo ruzzolare il 33enne avversario. Esposito, salernitano di 27 anni, continua ad aggredire Godor che usa il mestiere per evitare la soluzione prima del limite. L’italiano continua a mulinare le braccia con l’intento di chiudere anzitempo la partita ma il suo oppositore, tra scivoloni, tenute e colpi maligni di rimessa riesce a far passare le riprese. Nell’ultima in programma Godor non riesce ad evitare l’ennesimo colpo al capo e cade sul tappeto. All’arbitro Giovanni Fiorentino, tesserato lombardo originario di San Giovanni Rotondo, non resta che contarlo e fermarlo per knockout tecnico. Esposito, 16-1-0 (8), ha inanellato la vittoria numero 14 da quando ha conosciuto l’unica sconfitta subita per ferita. Primiano Michele Schiavone |
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