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UN GETTO DELLA SPUGNA PER PARIS PUGILEdi Alfredo Bruno FROSINONE, 20.04.2012- Al quinto round dall’angolo di Sven Paris vola l’asciugamano. Il verdetto diventa così inequivocabile di kot a favore del brasiliano Adonisio Francisco Reges (+ 19, - 6) che conquista il vacante Titolo Internazionale WBA dei welter. L’asciugamano diventa un gesto liberatorio con la piena consapevolezza che per Sven Paris la carriera è finita a 31 anni. Del “White Warrior è rimasto poco, il pugile “ciociaro” è apparso contratto, legnoso, i colpi non ubbidivano alle intenzioni, non partivano, e quando lo facevano era sempre con un attimo di ritardo. Il pubblico ancora una volta era accorso ad applaudire Sven, segno che la boxe è rimasta nel cuore di questa zona che tanti campioni, compreso Paris, ha dato alla storia di questo sport. La riunione, organizzata dalla De Clemente Promozioni Sportive e dall’A.P. Frosinone, ha avuto il pieno appoggio delle Istituzioni, come dimostravano le numerose presenze politiche. Fin dai primi istanti Reges dimostra di avere le idee chiare portando colpi puliti di sbarramento che frenavano l’avanzata di Paris. Nel secondo round il primo vero campanello d’allarme quando vediamo Paris barcollare per una serie culminata con un colpo al corpo. La musica non cambia nel terzo round con il brasiliano in cattedra piazzando prima il gancio sinistro e poi il destro. La fine sembra imminente. Nel quarto round Paris gira al largo e piazza colpi isolati che creano un’illusione di breve durata come dimostra il quinto round quando una serie del brasiliano trova varchi per il gancio destro e il montante sinistro. L’ asciugamano vola quasi in contemporanea con il frusinate che va al tappeto. All’angolo c’è concitazione tra i familiari del pugile, non c’è bisogno di leggere fra le righe che è ora di appendere definitivamente i guantoni al chiodo. Il clou era preceduto da altri tre match di professionisti. Nei piuma si registrava la 29ma sconfitta di Luigi Mantegna stavolta ad opera del promettente Michele Crudetti, giovane pugile di Latina che aveva all’angolo Marocco e Dominioni. Sono state sei riprese piacevoli dove la maggior velocità e varietà di colpi di Crudetti ha avuto il sopravvento sulle rabbiose reazioni del mai domo Mantegna, che al terzo round ha subito anche un conteggio per essere andato al tappeto a causa di un destro d’incontro. Giorgio Natalizi, alla bella età di 35 anni, non demorde. Il medio romano, fisico possente, aveva di fronte Attila Orsos, appena 24 anni, con una bella sequela di sconfitte prima del limite. L’ungherese per la verità ha iniziato a spron battuto ma ha lasciato sguarnita la mascella, colpita da un perfetto gancio sinistro di Giorgio, molto bello per precisione ed esecuzione. Un classico ko e 12ma vittoria per l’imbattuto romano. Domenico Salvemini (+7, - 1), 25enne nativo di Andria e residente a Livorno, era chiamato, reduce della bella prova disputata per il titolo italiano contro Nicchi, a confermare la sue qualità di combattente e le sue ambizioni. Di fronte a lui c’era il nicaraguense, ormai italiano, Ronny McField, un buon collaudatore da non prendere mai sottogamba per non incorrere in pericolosi scivoloni. Mc Field non si è smentito rivelandosi avversario difficile, ha tenuto con continuità il centro del ring, ha costretto allo scambio serrato Salvemini stretto alle corde o all’angolo. Per tre riprese il match risultava molto equilibrato. Dalla quarta Salvemini, approfittando anche del calo avversario, assumeva le redini del match dando maggiore continuità e consistenza ai suoi attacchi portando a casa un meritato verdetto tra gli applausi del pubblico presente. Doveva essere della partita anche il piuma Fabrizio Trotta, ma la documentazione di Miguel Aguilar non era completa, così il match giustamente è saltato. Commissario di Riunione era Rolando Barrovecchio, Supervisore WBA Gualtiero Becchetti, mentre l’arbitro del match clou era lo spagnolo Josè Martinez. |
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